martedì 15 aprile 2008

dibattito sul risultato elettorale

Apriamo un dibattito sul risultato elettorale, per farlo conviene metterci d'accordo prima sulle domande e poi verificare se diamo le stesse risposte.

Ne propongo alcune:

1) Il Partito Democratico ha perso le elezioni? Secondo me sì, infatti Veltroni ha riconsciuto la vittoria di Berlusconi e gli ha fatto gli auguri di buon governo nel nome dell'Italia.

2) Quali elettori rappresenta il Partito Democratico? Secondo in maniera marcata è il partito del lavoro, delle grandi aree urbane e dei ceti produttivi.....

3) Cosa deve fare il PD per vincere le prossime elezioni? Giustificando così il poco tempo a disposizione questa volta, ma senza nascondere gli errori fatti o quelli che si potevano o si potrebbero evitare la prossima volta......

4) Andremo ancora da soli? cioè saremo mai autosufficenti per vincere....e con chi ci dobbiamo alleare altrimenti.......

5) Siamo un partito di sinistra, di centro sinistra o che cosa? A giudicare dal risultato siamo più di sinistra che di centro, ma hanno ancora senso queste definizioni oppure il nostro problema e quello di altri è proprio di avere giocato con le autodefinizioni per poi scoprire che agli elettori non interessano più.....

6) Cosa fare a livello locale? Non c'è una formula, dobbiamo lavorare sul nostro radicamento e cercare convergenze sui programmi.....

venerdì 11 aprile 2008

Le mie previsioni.......

Alla fine della campagna elettorale mi sento,quasi per gioco, di fare queste previsioni per il voto del 13 e 14 aprile per quanto riguarda il Partito Democratico.

COLLEGNO 42,5 %

PROVINCIA DI TORINO (Circoscrizione Piemonte 1) 36 %

PIEMONTE (Circ. 1 + Circ. 2 ) 32 %

ITALIA ( Alla Camera) 33,5 %

Non so se questi risultati basteranno per vincere, ma confido sul recupero degli incerti "di sinistra" e sulla frammentazione del voto di centro destra

martedì 1 aprile 2008

solo un anno fa

Un anno fa, il primo aprile, si concluse l’ultimo congresso dei Democratici di Sinistra della Federazione di Torino.

In quella occasione fui eletto Segretario con il sostegno della “mozione Fassino” che aveva ottenuto quasi il 75% dei voti nei congressi di sezione che si svolsero dalla fine di febbraio alla metà di marzo. Non parteciparono al voto i delegati della “mozione Mussi” e votarono scheda bianca quelli della “mozione Angius”.

Il congresso vide uno scontro aperto e appassionato sulla proposta di dare vita al Partito Democratico. Non mancarono anche i tentativi di mediazione come quello di prevedere un nuovo congresso DS alla fine del percorso costituente oppure l’idea di sottoporre a referendum fra i futuri iscritti al PD l’adesione all’Internazionale Socialista e al Partito del Socialismo europeo. Ovviamente non mancò una riflessione sulla laicità possibile nel nuovo partito. Comunque a tutti era chiara la svolta e la decisione dei “mussiani” di dare vita a Sinistra Democratica “come associazione” rappresentò fin da subito una scissione senza ritorno. Così come senza ritorno sembrava la scelta del PD anche se si aggiungeva “da costituirsi entro le elezioni europee del 2009”.

I congressi nazionali di DS e DL, ma soprattutto il risultato elettorale delle elezioni amministrative della primavera 2007 convinsero tutti o quasi della necessità di accelerare. Qualcuno propose di fare le primarie a giugno, poi si decise per il 14 ottobre e si valutò che avrebbero avuto più partecipazione se fossero servite anche ad individuare un leader.

Il 27 giugno con il discorso di Torino Walter Veltroni diede la sua disponibilità e non ci fu poco entusiasmo, anzi sembrarono già risolti tutti i problemi…..

Non voglio continuare in una ricostruzione soggettiva di una storia di un solo anno così intenso da meritare ben altri approfondimenti. Mi fa piacere ricordare come in così poco tempo si sia dato vita ad un partito che oggi si presenta per la prima volta alle elezioni e che i sondaggi danno in forte recupero sugli avversari.

Per me è stata ed è una esperienza che sta cercando di dare un nuovo senso alla politica e al suo essere un fatto collettivo….. chissà tra un anno cosa diremo


Umberto D’OTTAVIO