venerdì 9 settembre 2011

Buon anno scolastico 2011/2012

Lunedì 12 settembre inizia il nuovo anno scolastico in tutto il Piemonte. Nella Provincia di Torino sono 270.000 gli studenti impegnati nelle scuole primarie e secondarie ai quali vanno sommati i circa 30.000 delle scuole paritarie e in obbligo di formazione presso le agenzie.
A tutti loro e agli insegnanti e al personale della scuola va il nostro augurio di un anno proficuo e ricco di soddisfazioni.

Le difficoltà non mancano e altre si intravedono, ma di una cosa dobbiamo essere tutti convinti e agire di conseguenza: l’esperienza scolastica è insostituibile. Compito degli adulti è fare in modo che sia la migliore possibile.

La Provincia di Torino ha un obiettivo prioritario che è di mantenere il livello di eccellenza raggiunto dal nostro sistema scolastico che è stato classificato tra i migliori d’Italia.(report della rivista Tuttoscuola maggio 2011).

Quattro sono gli elementi che caratterizzano questo risultato.

Il primo riguarda la scuola dell’infanzia, siamo tra le Province con il più alto tasso di partecipazione. Sono ormai un elemento costitutivo del sistema dell’istruzione e sempre meno semplice servizio alle famiglie.
Il secondo è una scuola primaria ricchissima di insegnanti motivati e strutture, realizzate dai Comuni, moderne ed efficienti, con servizi mensa di grande qualità con prodotti bio e a km 0. Dove il tempo scuola ampio ha consentito di raggiungere risultati molto positivi.
Il terzo è una scuola secondaria superiore profondamente radicata nel territorio in grado di garantire una offerta formativa di qualità che assicura preparazione e competenze spendibili.
Il quarto, una presenza universitaria che punta alla sua internazionalizzazione senza rinunciare al bacino di utenza naturale e che fa della nostra università quella con la più bassa dispersione in Italia.

Credo che proprio questa situazione ha permesso di realizzare le grandi trasformazioni del nostro territorio. Infatti è dimostrato che il livello di sviluppo sociale ed economico di un territorio, sempre di più è legato al livello di istruzione dei suoi abitanti. Questo dovrebbe far pensare a tutti coloro che si preoccupano del futuro di una realtà che la pre condizione per porre le basi di un qualunque progetto è proprio il livello di istruzione di chi può contribuire a realizzarlo.

Per questo l’investimento per la scuola è quello con la più alta resa. Soprattutto nei periodi di crisi.

Buon anno scolastico 2011/2012.

Umberto D’OTTAVIO
Assessore all’Istruzione della Provincia di Torino.

giovedì 8 settembre 2011

Solo il referendum ce la può fare

Quando, nel 2005 fu approvata la legge Calderoli, a tutti nota come legge “porcellum”, eravamo in campagna elettorale per rinnovare parlamento e governo. Comprendemmo subito che era stata pensata per impedire la nostra vittoria. Era stata fatta “contro” una parte politica e approvata a colpi di maggioranza.
Chi ne volesse oggi fare un bilancio vero, sarebbe costretto ad ammettere che ha colpito soprattutto il paese e le sue istituzioni. Tutto il paese. Le ha ferite nell’autorevolezza e nella legittimità agli occhi dei cittadini che non si sentono rappresentati da un parlamento di nominati. Le donne e gli uomini del nostro paese hanno diritto di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, hanno diritto a una relazione vera e diretta con chi rappresenta gli interessi del territorio in cui vivono e operano.
Nei giorni scorsi, quando ho sottoscritto a Bologna i quesiti referendari per l’abrogazione della legge elettorale vigente e per il ripristino di quella precedente, a sua volta preceduta da un referendum che con un consenso di oltre l’82% dei voti e un’affluenza del 77% aveva portato all’abrogazione della normativa elettorale proporzionale, ho detto che è tempo di restituire ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti in parlamento. Proprio con il tempo siamo costretti oggi a fare i conti. Le notizie che mi raggiungono in Cina, dove mi trovo per gli annuali impegni accademici, fanno sperare che l’obiettivo delle 500mila firme da consegnare alla Cassazione a fine settembre, sia ormai a portata di mano.
La risposta che arriva dalle italiane e dagli italiani che si affollano ai banchetti per la raccolta delle firme non lascia dubbi al riguardo: non è pensabile che si possa tornare alle urne con la peggiore legge elettorale della storia della nostra repubblica.
Con la mia firma sento di avere interpretato il sentimento di tanti concittadini: di fronte ad una crisi economica e sociale così grave come quella che scuote il mondo, l’Europa e l’Italia, il parlamento e i parlamentari non sembrano disporre agli occhi dei cittadini della piena legittimità e del rispetto che mai come oggi sarebbero necessari. Anche per questo ho detto di avere firmato per dovere civico.
Occorre restituire stabilità e forza alla nostra democrazia e alle nostre istituzioni. Occorre mettere mano alla rinascita dell’Italia a partire dalle sue istituzioni che devono ritrovare, anche agli occhi dei cittadini, forza e legittimazione.
La legge Calderoli va cancellata. La via parlamentare per dare all’Italia una buona legge elettorale è la scelta migliore. Ma questa via, per ora, non la vedo percorribile. Se per farlo occorre dunque un referendum, ben venga il referendum. Riuscire a raccogliere le firme che ancora mancano a raggiungere l’obiettivo è ora possibile. Dobbiamo farcela.

Romano Prodi
Europa 8/9/2011