domenica 18 gennaio 2009

Il caso Darwin il nostro anno zero per la sicurezza

Articolo apparso su repubblica del 17 gennaio 2008



"Il caso Darwin il nostro anno zero per la sicurezza servono 5 milioni"



Ottanta dirigenti ci hanno chiamato per far eseguire sopralluoghi Il nostro obiettivo è restituire serenità a chi frequenta quegli edifici
Abbiamo controllato date di costruzione e certificati dei 163 stabili di cui siamo responsabili e adesso avvieremo la fase 2
Verificheremo le condizioni strutturali di delle controsoffittature e degli intonaci, usano non solo gli infrarossi ma rompendo le pareti


Il giorno del crollo al liceo Darwin di Rivoli ha segnato un nuovo anno zero per le istituzioni che si occupano di scuola. «Da quel momento abbiamo stravolto tutti i nostri progetti - dice Umberto D´Ottavio, assessore provinciale all´istruzione -. Al primo posto c´è e ci sarà per molto tempo solo la sicurezza. Me ne sono reso conto io e devono rendersene conto tutti. I rappresentanti istituzionali ma anche i dirigenti scolastici, gli insegnanti e le famiglie. In questo senso ognuno dovrà fare la propria parte, chi in termini economici, chi di buon senso».
D´Ottavio, il telefono dell´assessorato suona molto più spesso dal giorno dell´incidente. Quante richieste di sopralluoghi avete avuto dagli istituti dalla fine di novembre?
«Un´infinità. Tutti vogliono sapere quali sono le condizioni di sicurezza della propria scuola. Sono almeno ottanta i dirigenti scolastici che ci hanno chiamati per avere notizie, ed è anche per questo che ci siamo resi conto che non si poteva più lavorare come prima. Abbiamo messo da parte tutti i progetti per il 2009 e abbiamo deciso che prima di tutto dobbiamo restituire serenità a chi nelle scuole vive e lavora».
Cosa intendente fare? È un progetto ambizioso, come comincerete?
«Stiamo ultimando una sorta di censimento dello stato di tutti e 163 gli edifici dei quali abbiamo responsabilità, abbiamo quasi finito. Sapremo dire vita, morte e miracoli di ognuna di quelle scuole - dalla data di costruzione agli interventi effettuati ai certificati rilasciati -. E poi comincerà il lavoro più impegnativo: andare a scoprire quel che non si vede. Quello che la documentazione non può dire. Ma non possiamo fare da soli».
Di chi avete bisogno?
«Io mi muoverò chiedendo l´aiuto della Regione. Il presidente Antonio Saitta mi ha assicurato che si muoverà anche con il governo, a Roma, con la Protezione civile».
Cosa significa esattamente andare a scoprire quel che non si vede?
«Faremo per tutte le scuole quel che abbiamo fatto al liceo Darwin dopo l´incidente. Controlleremo le condizioni strutturali degli edifici, delle controsoffittatute, degli intonaci. Non solo con gli infrarossi come si era detto a un certo punto. Dobbiamo per forza rompere i controsoffitti per esser certi che non sia rimasto nulla (vedi, il tubo di ghisa del Darwin, ndr) durante le ristrutturazioni».
Rompere parte dei controsoffitti di tutte le scuole superiori della provincia, per vedere se sono solidi, se non si rischiano crolli? Non è un po´ troppo?
«Non lo so se sia eccessivo e a questo punto non ha nemmeno importanza. Ci mancano molte informazioni riguardo agli edifici che ospitano gli studenti e fino a quando non ci metteremo all´opera continueremo a non essere sicuri, a non avere sotto controllo la situazione».
E quanto costerà?
«Abbiamo stimato circa 30 mila euro per scuola. Ed è per questo che dico che abbiamo bisogno di un aiuto economico. Speriamo che le altre istituzioni ci diano una mano. Altrimenti saremo davvero costretti a far saltare tutti i progetti che abbiamo per il prossimo anno».
Scusi assessore, ma non sarebbe stato più razionale avere un sistema di monitoraggio delle scuole già in passato? Come avete lavorato fino a oggi?
«Purtroppo le nostre risorse non ci consentono di controllare periodicamente gli edifici con una programmazione di tipo preventivo. Lavoriamo sulla base delle segnalazioni che ci inviano le scuole perché questo è quel che riusciamo a fare con il nostro budget. Anche questo è il motivo per cui a Rivoli è successo quel che è successo: prima del crollo non c´era stato alcun segnale. E questo gli investigatori lo hanno accertato».
Lei e i suoi dirigenti rischiate comunque di essere indagati.
«Lo so e certo la cosa non mi lascia indifferente. Proprio per questo voglio sgomberare il campo a ogni incertezza per il futuro. È come ricominciare da capo. E non lo dico per me ma per gli studenti e gli insegnanti».
(o.giu.)