martedì 26 gennaio 2010

L’INGLESE A SCUOLA CON IL SOSTEGNO DELLA PROVINCIA

L’INGLESE A SCUOLA CON IL SOSTEGNO DELLA PROVINCIA
A circa 250 studenti delle scuole superiori (dalla terza alla quinta classe) - giovedì 28 gennaio alle 14.30 presso l’auditorium del Palazzo della Provincia in corso Inghilterra a Torino - saranno consegnate le certificazioni linguistiche a conclusione di un progetto promosso dalla Provincia di Torino per fornire agli istituti di secondo grado il supporto tecnico per lo sviluppo del livello generale di conoscenza della lingua inglese nella popolazione scolastica. “Il progetto sulle competenze linguistiche - spiega l’assessore all’Istruzione Umberto D’Ottavio, che sarà presente alla consegna – è stato avviato nel marzo del 2008 dopo la distribuzione a tutte le scuole di un apposito questionario, dalla cui lettura era emersa una situazione eterogenea in merito all’insegnamento e alle conoscenze delle lingue straniere nell’istruzione secondaria di secondo grado. Vi hanno aderito 30 scuole, 11 a Torino e 19 in provincia.” Sono stati attivati 8 corsi di lingua inglese di 30/40 ore ciascuno, tenuti in orario extra curriculare da docenti del British Institutes, mirati al conseguimento della certificazione di livello B1; sono stati offerti gratuitamente dalla Provincia di Torino 455 esami di certificazione Cambridge di livello B1 e B2 e 69 esami di certificazione British di livello B1, coprendo quasi tutte le richieste (489) inoltrate dalle scuole coinvolte nel progetto. Nello specifico gli istituti Giordano Bruno, Convitto Nazionale Umberto I, Lycée Francais Giono, Grassi, Guarini, Lagrange, Carlo Levi, Plana, Regina Margherita, Russell-Moro, Santorre di Santarosa a Torino. Bobbio a Carignano; Baldessano-Roccati a Carmagnola; Monti e Vittone a Chieri; Europa Unita e Ubertini a Chivasso; D'Oria a Cirié; Pascal a Giaveno; Majorana e Vittorini a Grugliasco; Gramsci e Olivetti a Ivrea; Albert a Lanzo; Majorana e Pininfarina a Moncalieri; Erasmo da Rotterdam a Nichelino; Fossati a Rivoli; Buniva a Pinerolo; Rosa a Susa. A integrazione dei corsi è stato realizzato un seminario di aggiornamento dei docenti, è stato costituito un gruppo di lavoro per una campagna di sensibilizzazione allo studio della lingua inglese rivolta agli studenti e alle famiglie, campagna che verrà portata avanti nei prossimi mesi con la messa a punto di un concorso riservato agli allievi delle scuole di grafica presenti sul territorio provinciale. È stata condotta a cura di British Institutes un’indagine sul livello di conoscenza della lingua inglese nelle classi prime delle superiori i cui risultati confermano la necessità di interventi efficaci fin dai primi anni di vita scolastica. Le scuole che hanno partecipato alla sperimentazione hanno manifestato un grande interesse alla prosecuzione delle attività sperimentate. Informazioni sul progetto sono reperibili sul sito della Provincia di Torino all’indirizzo www.provincia.torino.it/fidati/lingue

sabato 23 gennaio 2010

La riduzione dell'obbligo

La Stampa 22 gennaio 2010

LA RIDUZIONE DELL’OBBLIGO

Nelle scuole professionali molti ragazzi considerano il biennio obbligatorio come un “parcheggio”, ma l’idea di sostituire l’ultimo anno con un periodo di lavoro non convince presidi e aziende. Come garantire la formazione?


Un no secco dal mondo della scuola e delle istituzioni locali che si occupano di istruzione all’emendamento approvato dalla Commissione Lavoro della Camera: la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico anche nell’apprendistato, con l’abbassamento a 15 anni dell’età minima per l’ingresso nel mondo del lavoro, è considerata controcorrente rispetto alle tendenze europee e inutile alle necessità del mercato del lavoro. Sulla norma, però, governo e maggioranza sembrano non voler recedere, neppure di fronte alle critiche pressanti del sindacato, che vede in questa ipotesi un ridimensionamento di fatto del percorso formativo obbligatorio. Ieri il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha parlato di «piccoli aggiustamenti» ma ha escluso un sostanziale dietrofront.
La situazione

In Piemonte, regione all’avanguardia nella sperimentazione di soluzioni miste istruzione-formazione professionale, «le province hanno rilevato i fabbisogni formativi delle imprese di 19 settori produttivi - spiega Umberto D’Ottavio, assessore all’Istruzione della Provincia di Torino - ed è emerso il bisogno di più istruzione: più competenze in italiano, matematica, inglese, informatica e in tutto ciò che viene considerato la base per entrare in qualunque settore produttivo. In Piemonte in cinque anni siamo passati dal 65% al 77% dei ragazzi ventenni in possesso di diploma o di una qualifica».
Per Francesco Francavilla, dirigente dell’istituto professionale Galilei di Torino, «è inevitabile che sui grandi numeri della popolazione studentesca l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni possa anche essersi risolto in un parcheggio, ma nella maggior parte dei casi è stato positivo: un solo anno di scuola superiore è inutile, mentre il biennio è un percorso compiuto e certificabile. Spezzarlo è insensato». Francavilla è convinto che ancora una volta dietro a questa «riforma» ci sia un’idea di risparmio. «Nella mia scuola - prosegue - c’è una componente cospicua di studenti che non ha voglia di impegnarsi, ma un percorso di due anni crea comunque delle competenze, anche in chi rifiuta lo studio. Nell’istruzione professionale dovremmo puntare sui laboratori, sulla didattica interdisciplinare, sulle tecnologie che i ragazzi usano al di fuori, mettendoli in condizione di applicarsi a problemi concreti. Invece si parla di resa».
Il futuro possibile

Tommaso De Luca è preside dell’istituto tecnico industriale Pininfarina, uno tra i più prestigiosi del Torinese, e per alcuni anni ha diretto il professionale per odontotecnici Plana. «Innalzare o abbassare l’obbligo - osserva - è girare intorno al problema: è ipocrita e non serve inchiodare uno studente al banco se non ci vuole stare, ma per cercare di non perdere quel ragazzo la legge deve consentire percorsi integrati tra istruzione e formazione professionale, paragonabili all’alternanza scuola-lavoro».
Le norme

Per Sandra D’Agostino, responsabile del monitoraggio sul progetto apprendistato dell’Isfol, l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, «tra le tre forme di apprendistato esistenti, una l’«apprendistato per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione», presenta delle caratteristiche tecniche che potrebbero rispondere all’istanza sollevata dal governo. In sostanza, un giovane tra i 16 e i 18 anni, può considerarsi oggi in formazione anche se svolge un’attività come apprendista, a patto che, all’interno dell’orario di lavoro, riceva anche una ben precisa attività didattica».
Il quadro normativo, dunque, ci sarebbe. Bisognerebbe, però, apportare modifiche, in quanto ora la legge si applica solo a iniziare dai 16 anni e andrebbe estesa ai quindicenni. Questo permetterebbe un recupero alla formazione dei 126 mila minori che, finita la terza media, si trovano - di fatto - a spasso e al di fuori di ogni percorso scolastico. «Esistono però delle difficoltà - aggiunge D’Agostino - la norma sull’apprendistato come diritto-dovere, è stata introdotta nel 2003, ma non è mai stata applicata».Francia
Dieci anni di istruzione obbligatoria dai 6 ai 16 anni. Si articola in tre livelli: elementari, «collège» e un anno di «lycée».

mercoledì 20 gennaio 2010

Iscrizioni in ritardo, attenzione agli istituti che barano"

Repubblica 20 gennaio 2010
"Iscrizioni in ritardo, attenzione agli istituti che barano"

«Mi rendo conto del subbuglio causato nel mondo della scuola dalle lentezze del ministro sulla riforma delle superiori. Però le scuole facciano giornate di orientamento senza inventare indirizzi che non hanno». L´invito polemico arriva dall´assessore provinciale all´Istruzione, Umberto D´Ottavio ed è causato dal fatto che alcuni istituti stanno "barando". Nelle giornate a porte aperte spiegano ai genitori cosa accadrà l´anno prossimo con il nuovo assetto delle superiori e promettono indirizzi che quasi sicuramente non avranno.
Succede a Torino, dove alcuni licei scientifici si propongono anche come "tecnologici", cioè con un corso senza il latino, nonostante la Provincia abbia deciso che quell´indirizzo spetterà soltanto agli istituti che lo hanno già. E succede anche nella cintura, dove ci sono scuole che si "vendono" come licei classici anche se il piano provinciale non lo prevede.
Messaggi fuorvianti che non sono piaciuti a D´Ottavio: «I dirigenti scolastici propongano le cose certe e evitino quelle incerte almeno fino a quando il nuovo ordinamento non verrà approvato. Perché non è detto che in futuro abbiano le risorse per attivare nuovi indirizzi. Ci vuole cautela, anche perché il rinvio delle iscrizioni al 26 marzo è ufficiale e c´è tutto il tempo per orientare correttamente».
(ste.pa.)

venerdì 15 gennaio 2010

D'Ottavio riconfermato presidente di Legautonomie Piemonte

L’ASSESSORE PROVINCIALE D’OTTAVIO RICONFERMATO PRESIDENTE DELLA LEGAUTONOMIE PIEMONTE
Umberto D’Ottavio, assessore all’Istruzione della Provincia di Torino, è stato riconfermato alla presidenza regionale della Legautonomie Piemonte. La nomina è avvenuta oggi nel corso del Congresso regionale tenutosi al Centro del Restauro della Venaria Reale. Legautonomie è una associazione di Comuni, Province, Regioni, Comunità Montane, Consorzi e ogni altra forma di articolazione degli Enti Locali che si pone come obiettivo la crescita del sistema delle Autonomie Locali, attraverso l'attuazione del federalismo solidale e attraverso la riorganizzazione e il rinnovamento dell’Amministrazione. “ Legautonomie – ha dichiarato D’Ottavio – intende impegnarsi per portare al centro del dibattito politico il ruolo dei territori e degli enti locali fornendo proposte e strategie utili al futuro del paese. In questo contesto è fondamentale dare voce al sempre più diffuso senso di impotenza espresso dagli amministratori locali, spesso sfiduciati e rassegnati all’impossibilità di cambiamento.”

martedì 12 gennaio 2010

Partono i sondaggi per la Torino-Lione

Bloccati a Susa ma operativi in altri siti i tecnici incaricati dei sondaggi per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione: nel momento in cui il presidio No tav di Susa impediva l'accesso alla zona dell'autoporto, a Collegno (Torino), allo scalo merci Orbassano ed in un altro terreno di Torino si sono presentati altri tecnici che hanno iniziato a fare i sondaggi. I lavori sono iniziati sotto la sorveglianza delle forze dell'ordine che presidiano i vari siti.

Sono in tutto tre le trivelle che dall'alba di questa mattina stanno effettuando i primi sondaggi. Operano allo scalo merci di Orbassano, alla stazione ferroviaria di Collegno e a Torino, nel sito Amiat di Basse di Stura. Nei tre siti i lavori si stanno svolgendo in modo regolare, senza intralcio da parte dei no Tav che invece hanno impedito l'avvio dei sondaggi all'autoporto di Susa.
Complessivamente sono 91 i sondaggi previsti, fra Torino e provincia, per arrivare al progetto preliminare dell'opera. Una dozzina di questi dovrebbe esser ultimata entro la fine del mese.

TORINO-LIONE: LINEA ALTA CAPACITA' MERCI-PASSEGGERI - La futura linea ferroviaria Torino-Lione, lunga circa 70 chilometri, sarà ad alta capacità e 'mista': lungo la tratta - parte integrante del Corridoio 5 europeo, viaggeranno infatti sia treni merci che treni passeggeri. Si tratterà di una linea ad alta capacità, non ad alta velocità: i convogli viaggeranno a una velocità media maggiore rispetto alla linea storica ma non a 300 chilometri l'ora, anche se la velocizzazione sulla tratta favorirà anche i passeggeri, accorciando a 3 ore e 20 minuti la distanza Torino-Parigi. Soprattutto, la capacità della nuova linea sarà più elevata con l'obiettivo di realizzare una 'autostrada ferroviaria', trasferendo almeno 600 mila tir dalla strada alla ferrovia anche in vista del forte incremento del traffico merci nei prossimi anni sul confine italo-francese. Il corridoio internazionale sarà lungo circa 70 chilometri (da Saint Jean de Maurienne a Sant'Antonino di Susa).

Il costo finale dell'opera dovrebbe attestarsi tra 15-20 miliardi, di cui 8-9 miliardi per la tratta internazionale, ma si tratta di stime, non essendoci ancora il progetto preliminare. In Italia, l'Osservatorio - che svolge la 'governance' della progettazione preliminare della Nuova Linea Torino Lione (NLTL) - ha dato il via a un piano di sondaggi geognostici che dovrebbero partire nei prossimi giorni. L'obiettivo è arrivare in primavera a un progetto preliminare complessivo, dalla Torino-Milano al confine di Stato, da sottoporre alla Valutazione di impatto ambientale (Via). Secondo calendario, entro il 2012 dovrebbe essere conclusa la progettazione definitiva per giungere all'apertura dei cantieri nel 2013: la realizzazione dell'opera dovrebbe essere dieci anni dopo, nel 2022-2023. Nella parte francese (46 chilometri di tunnel), sono terminati gli scavi di due dei tre cunicoli esplorativi. Il terzo è in fase di completamento. Della Torino-Lione si cominciò a parlare 20 anni fa: nel vertice italo-francese di Nizza nel giugno 1990 i governi affermarono l'interesse per un nuovo collegamento tra i due paesi. L'anno successivo, Roma e Parigi incaricarono le rispettive società ferroviarie di avviare uno studio di fattibilità. Nel 2004 scoppia la protesta anti-Tav, con blocchi e proteste delle popolazioni locali: i Comuni coinvolti nel progetto, soprattutto le municipalità della Bassa Val di Susa, ritennero l'opera inutile, dispendiosa e dannosa per l'ambiente. Di qui la decisione dell' allora governo Berlusconi di avviare un tavolo con esperti ad enti territoriali per la condivisione del progetto.
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12 gennaio, 11:35 Ritorna alla newsIndietro Home condividi:

domenica 10 gennaio 2010

Congresso Regionale di Legautonomie Piemonte

Congresso Regionale
di Legautonomie Piemonte


GOVERNARE AL TEMPO DELLA CRISI
Istituzioni e Comunità locali insieme
per sostenere i cittadini e rilanciare il Sistema Piemonte


Venerdì 15 gennaio 2010 dalle ore 9,00 alle ore 13,30
presso il Centro del Restauro della Venaria Reale”,
Piazza della Repubblica, Venaria Reale

Ore 9,00 registrazione dei partecipanti – caffè di benvenuto
Ore 9,30 inizio lavori
Presiede e coordina
Marita Peroglio Segretario regionale Legautonomie Piemonte

Relazione di apertura
Umberto D’Ottavio Presidente Legautonomie Piemonte

Saluti delle Autorità e delle altre Associazioni delle Autonomie locali.
Interventi e dibattito
Ore 12,30 adempimenti congressuali

Ore 13,00 chiusura dei lavori

Saranno presenti, tra gli altri:
Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte,
Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino
Sergio Deorsola, Assessore agli Enti Locali della Regione Piemonte
Sindaci e Amministratori,
Le Associazioni delle Autonomie locali,
Rappresentanze della Comunità piemontese.