La situazione dell’edilizia
scolastica richiede interventi urgenti che hanno un solo nome: risorse
economiche. Da quando sono alla Camera dei deputati ho insistito perché si
passasse dalle parole ai fatti. Con l’avvio del Governo Letta si è incominciato
a individuare qualche possibilità affinché possano essere considerati fuori dal
Patto di stabilità gli interventi per la sicurezza nelle scuole e credo che nel
giro di qualche settimana questo possa essere possibile soprattutto dopo la
conclusione positiva della procedura di infrazione per eccesso di debito.
Inoltre,
insieme ad altri parlamentari del PD, abbiamo presentato una proposta per una Commissione
di indagine sull’edilizia scolastica tesa a valutare le iniziative partite sull’anagrafe
dell’edilizia scolastica e mai concluse. Abbiamo proposto tre mesi perché riteniamo
che i dati siano già in possesso di Comuni, Province e Regioni. La nostra
proposta è di rifinanziare la legge con qualche centinaio di milioni di euro
che sommati a quelli degli Enti locali e delle Regioni possano dare una svolta alla
situazione. Positivo in questo senso è stata la richiesta del Governo di
inserire l’edilizia scolastica tra le priorità dei fondi strutturali
provenienti dall’Unione Europea.