sabato 26 marzo 2011

APROPARTITAIVA

Un ciclo di incontri informativi presso i Centri per l’Impiego
Prossimo appuntamento a Ciriè mercoledì 30 marzo

Hanno preso il via gli incontri dedicati al servizio AproPartitaIva realizzati ogni mercoledì, fino a fine giugno, presso i Centri per l’Impiego della Provincia in collaborazione con il servizio Mip-Mettersi in proprio.
Il prossimo appuntamento in calendario è previsto il 30 marzo presso il Centro per l’Impiego di Ciriè in via Banna 14, alle ore 14.30.
Gli incontri sono a carattere generale in un’ottica di aggiornamento informativo in tema di lavoro autonomo ed avvio di nuove attività. Sono a partecipazione libera fino ad esaurimento posti.

AproPartitaIva, ampliamento del servizio Mip:

- è un supporto consulenziale che inizia nella fase preliminare all'apertura della Partita Iva e prosegue in quella successiva di inserimento sul mercato
- si rivolge a persone residenti o domiciliate in provincia di Torino che intendono intraprendere la via del lavoro autonomo e localizzare le loro attività nel territorio provinciale
- è gratuito.
Per maggiori informazioni: www.apropartitaiva.it

venerdì 18 marzo 2011

Napolitano a Torino

«Io credo che tutti, da qualsiasi parte del Paese, abbiamo ieri avvertito che è accaduto qualcosa di importante: abbiamo avvertito uno scatto di sentimento nazionale ed era quello che volevamo suscitare». E' cominciato così, stamane, il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che s'è commosso parlando con la voce rotta dall'emozione dell'«umiltà che deve caratterizzare chi svolge ruoli istituzionali al servizio dei cittadini» alla manifestazione per il 150/mo al Teatro Regio di Torino. Il teatro l'ha salutato con una standing ovation.

«Sento il bisogno di richiamare la necessità stringente di coesione nazionale - ha detto Napolitano -. Significa avere il senso della Patria e della costituzione, della Costituzione come quadro di principi e di regole per il nostro vivere comune. Coesione indispensabile per far fronte alle prove che ci attendono ». Ha aggiunto riferendosi al Risorgimento che «Dobbiamo riacquisire un patrimonio storico e ideale che abbiamo un pò rimosso per molti anni. L’abbiamo poco studiato e dobbiamo riscoprirlo». «La «straordinaria fusione di italiani del Nord e del sud ha contribuito a una così grande crescita della nostra economia e della nostra società».

Napolitano ha parlato anche della crisi libica. L'Italia «nelle prossime ore» sarà chiamata a «decisioni impegnative per la situazione in Libia. Se pensiamo a quello che è stato il nostro Risorgimento non possiamo rimanere indifferente a una sistematica repressione dei diritti umani in qualsiasi paese». E poi aggiunge: «Non possiamo lasciare che vengano distrutte e calpestate le speranze accese di un risorgimento nel mondo arabo. Mi auguro che le decisioni da prendere circondate dal massimo consenso».

Ha ringraziato la città di Torino per l’organizzazione delle celebrazioni: «Insieme a Torino - ha aggiunto - è Roma che merita un riconoscimento, perchè ha creduto a questo Anniversario. Roma, la capitale agognata da ricongiungere all’Italia perchè non si poteva pensare all’Italia senza Roma nè allo Stato italiano senza Roma come Capitale».

Sonetto per i 150 anni dell'Unità d'Italia

Questa è la festa dell'Italia che si è desta.
Ci dispiace per la Lega che non capisce una sega.
Napolitano il Presidente ha il consenso di tanta gente.
Viva l'Italia che non ha paura anche se la lotta è sempre più dura

Umberto D'OTTAVIO

martedì 15 marzo 2011

Meno iscritti ai professionali, aumentano i tecnici, stabili i licei

I dati delle iscrizioni alle scuole superiori di Torino e provincia per l’anno scolastico 2011-2012 sono stati comunicati stamane dall’assessore all’Istruzione Umberto D’Ottavio alla Giunta della Provincia di Torino.
Tra i 19.960 (19.479 nel 2010-2011) iscritti dopo la terza media al prossimo anno scolastico oltre la metà (50,4%) ha scelto il liceo e poco meno della metà ( 49,6%) gli istituti tecnico professionali.
Dalla lettura dei dati si evince un calo dell’istituto professionale - che passa dal 20.9% con 4072 iscritti nell’a.s. 2010-2011 al 19,1% con 3813 iscritti previsto per il 2011-2012 – a vantaggio dell’istituto tecnico che sale dal 28.9% (5638 iscritti) al 30,5 % (6083 iscritti). Stabile il liceo che piace al 50,4% degli studenti, 10.064 iscritti (50,2%, 9769 iscritti nel 2010 -2011).
I professionali perdono alunni in tutti i settori (industria e artigianto, commerciali, agricoltura e sviluppo rurale, ecc) ma ne acquistano nel settore alberghiero (dal 36,4%, 1483 iscritti al 41,7%, 1589 iscritti) e dei servizi sociosanitari (dal 14,2, 579 iscritti al 15,6%, 595 iscritti).
All’interno dei licei risultano in leggero aumento le iscrizioni al liceo artistico (da 735 a 831 iscritti), al classico (da 1225 a 1259 iscritti) e allo scientifico (da 5003 a 5069 iscritti); poco più basse quelle del linguistico (da 1362 a 1364 iscritti), in salita quelle del liceo delle scienze umane (da 1444 a 1541 iscritti).
“ Questi dati – commenta l’assessore D’Ottavio - ci invitano a una prima riflessione riguardo all’istituto professionale in netto calo a favore degli istituti tecnici; professionale che senza la qualifica rischia di andare in crisi. Molti studenti non avendo più la prospettiva di un diploma al terzo anno preferiscono fare una scelta diversa. È un tema del quale mi pare opportuno discutere”.

domenica 13 marzo 2011

LA SCUOLA È IL SEGRETO DEL SUCCESSO

LA SCUOLA È IL SEGRETO DEL SUCCESSO
BARACK OBAMA*

I tempi sono cambiati. Sapete per caso cosa sono le matite? Voi, ragazzi, usate le matite? Sono grato a Melinda Gates, ed al marito Bill, entrambi leader straordinari della riforma dell’educazione. Microsoft e la Fondazione Gates sono stati a fianco di TechBoston sin dall’inizio e io sono grato a loro per questo. Sono fiero di loro. Ora siamo nel mese che la Casa Bianca ha dedicato all’educazione e sono voluto venire qui affinché il resto dell’America possa vedere cosa avete fatto. Siete un modello per tutti. Avete un corpo di insegnanti d’eccezione, ogni studente può studiare ed avere successo, indipendentemente da chi sia e da che aspetto abbia. Riuscire ad avere la migliore educazione possibile non è mai stato tanto importante quanto in questo momento, ed il motivo è che oggi un buon posto di lavoro richiede una buona formazione. Viaggio attraverso la nazione, visito le fabbriche e le aziende. Non importa quale lavoro sia, ma se non si ha una buona educazione non si riesce ad avere successo. Nei prossimi dieci anni quasi la metà di tutti i nuovi posti di lavoro richiederanno un’educazione superiore alla licenza delle scuole superiori. Purtroppo la realtà è che troppi studenti oggi non sono sufficientemente preparati. Troppi lasciano la scuola senza avere le competenze necessarie per un posto di lavoro che paghi. Oggi un quarto degli studenti d’America non finisce le scuole superiori. La qualità della nostra formazione in matematica e scienze è inferiore a quella di altre nazioni. L’America è scivolata al nono posto nella classifica dei Paesi per numeri di laureati. Eravamo primi, ora siamo noni. Non è accettabile.

La maniera più efficace per creare posti di lavoro in America è cambiare queste statistiche. Non c’è politica economica migliore di quella che produce più laureati con le competenze necessarie per avere successo, fondando nuove aziende e creando le loro Microsoft. Per questo la riforma dell’educazione è la responsabilità di ogni singolo americano. Ogni genitore, ogni insegnante, ogni imprenditore, ogni funzionario pubblico ed anche ogni studente. Ciò di cui abbiamo bisogno sono standard più alti: più tempo passato in classe, più attenzione per materie come matematica e scienze. Abbiamo bisogno di insegnanti straordinari che siano anche leader flessibili e rispondano dei risultati che ottengono. Sono tutti ingredienti che qui a TechBoston voi avete. Gli studenti ricevono un computer appena varcano la soglia dell’entrata. Certo, costa denaro ma apre anche una finestra all’apprendimento. Se vogliamo prosperare nel XXI secolo, se vogliamo tenere vivo l’American Dream, dobbiamo crescere assieme per poter garantire a tutti i nostri figli la stessa educazione di livello mondiale che voi ricevete qui al TechBoston. Fino a quando sarò presidente mi batterò per questo.

*dal discorso pronunciato alla TechBoston Academy di Boston, Massachusetts.

mercoledì 2 marzo 2011

Mikhail Gorbaciov festeggia oggi i suoi 80 anni

Venerato e rispettato in tutto il mondo, poco amato e inascoltato in patria, come confermano gli ultimi sondaggi, l'ultimo presidente dell'Urss Mikhail Gorbaciov festeggia oggi i suoi 80 anni a Mosca. Per l'occasione ha scelto una grande sala da ricevimento in un noto ristorante della capitale invitando 300 persone, tutte della cerchia familiare e degli amici, da quelli di scuola a quelli del business e della politica.

Il 30 marzo, invece, fara' un bis a Londra: una serata di gala alla Royal Albert Hall con un parterre politico e artistico da capogiro, organizzata dalla sua fondazione per raccogliere fondi nella lotta contro il cancro nei bambini. I primi auguri gli sono arrivati oggi dall'estero, da parte dell'ex presidente Usa e ''amico'' George Bush padre, con cui ha condiviso grandi eventi storici, dalla caduta del Muro di Berlino alla firma del trattato Start sul disarmo nucleare.

''Ottant'anni non sono una cosa che mette paura e nel caso di Gorbaciov non si parla di senilita''', gli ha scritto, augurandogli ''il piu' felice compleanno della sua vita''. Bush senior e' una delle tante personalita' politiche straniere che hanno elogiato il ruolo storico di Gorbaciov nell'archiviare la guerra fredda: un merito che gli e' valso il Premio Nobel per la pace. Dal cancelliere Helmut Kohl al presidente Usa Ronald Reagan, dal premier britannico Margaret Thatcher al Papa Wojtyla, tutti lo hanno definito un interlocutore aperto e franco, che ha rotto con l'intransigenza e la chiusura dei suoi predecessori introducendo le prime riforme e le prime liberta' in Urss. Anche l'amatissima e dolcissima moglie Raissa aveva conquistato l'Occidente diventando la prima vera first lady sovietica.

Ma gran parte dei suoi concittadini ricordano gli anni della perestroika come un periodo di penuria e di caos economico e gli rimproverano una certa debolezza, nonche' il crollo dell'impero sovietico. Secondo un sondaggio dell'istituto Vtsiom, il 47% dei russi e' ''indifferente'' nei suoi confronti e il 20% prova ''disprezzo''. Solo il 10% manifesta ''rispetto''. Tra le conquiste del suo regno, il 10% indica le liberta' democratiche, il 5% la fine della guerra fredda ma il 73% e' senza opinione. Non stupisce quindi se oggi gli rendono omaggio solo gli oppositori, anche per il ruolo recentemente sempre piu' critico nei confronti di una classe dirigente ''ricca e depravata'', che ha come modello l'oligarca Roman Abramovich, e del tandem Putin-Medvedev, che pretende di decidere il futuro presidente a tavolino ignorando gli elettori e facendo leva su un partito, Russia Unita, che ''assomiglia alla peggior copia del Pcus''.

Ansa 2/3/2011