giovedì 25 marzo 2010

Presentata la ricerca "quale lavoro"

Presentata "quale lavoro"

Articolo di M.T. Martinengo su "la stampa" 25/03/2010

"Si potrebbe definirli «lavori a cinque stelle», attività assai richieste dalle imprese di cui, per contro, scarseggiano gli addetti. Qualche esempio? I progettisti meccanici nel settore aerospaziale, i cuochi, i tecnici che sovrintendono all’allestimento degli scaffali e dei percorsi nei supermercati. L’elenco è lungo e molto interessante: vi rientrano i tecnici di conduzione dei cantieri ma anche i carpentieri/ferraioli edili, i web designer, i progettisti di prodotti editoriali come quelli di impianti fotovoltaici, gli stampisti nel campo delle materie plastiche.
È un assaggio delle più interessanti «tendenze della domanda di professionalità» rilevati dall’indagine «Quale lavoro?» realizzata nell’ambito del progetto Rif, Rete Indagine Fabbisogni, promosso e realizzato dalla Provincia di Torino con le altre province piemontesi e la Regione. La finalità è di individuare e analizzare i fabbisogni professionali e di competenze da parte delle imprese. Naturalmente, lo studio evidenzia anche le figure professionali che stanno uscendo di scena. I magazzinieri, per esempio, sempre meno richiesti in tutti i settori.
«È uno strumento in più a disposizione delle famiglie e della “comunità” di oltre 500 docenti orientatori di medie e superiori che abbiamo costituito e che aiuta i ragazzi a scegliere gli studi», spiega l’assessore provinciale all’Istruzione Umberto D’Ottavio che ieri ha presentato la pubblicazione agli insegnanti. E aggiunge: «Tutto ciò che si può fare per evitare lo “spreco” di una scelta sbagliata, che può portare a una bocciatura e al rischio di dispersione scolastica, deve essere fatto. Negli ultimi 5 anni la dispersione è diminuita, ma non siamo ancora contenti».
La ricerca, che offre «informazioni scientifiche» frutto di 3000 interviste in tutto il Piemonte a responsabili di aziende, esperti di mercato del lavoro, sindacati ed enti locali, ha preso in considerazione 19 settori economici. «I profili professionali che compaiono sono i più vari - spiega Sheila Bombardi che per l’assessorato all’Istruzione ha seguito il cammino del progetto Rif - e fanno riferimento a percorsi di studio che vanno dalla formazione professionale al master: qui non c’è ancora l’obiettivo di indicare quali corsi siano i migliori per prepararsi». Quell’obiettivo sarà la tappa successiva di un’analisi che vuole diventare sempre più accurata e utile.
I tempi non permettono, quest’anno, di aggiungere i contenuti dello studio alle informazioni raccolte in vista della scelta della scuola superiore. Ma considerarli servirà comunque anche perché - è il caso di vari istituti tecnici e professionali - le scelte «specialistiche» non avvengono al primo anno. «Un ragazzo che deve prendere delle decisioni al termine di un ciclo scolastico è chiamato a fare i conti più o meno consapevolmente - ricorda D’Ottavio - con più variabili: le proprie attitudini e i propri interessi, le opportunità di prosecuzione degli studi, gli sbocchi professionali, il mercato del lavoro. Orientarsi non è facile». Ai ragazzi attratti da un settore lavorativo la ricerca indica chiaramente la presenza di addetti e il livello di richiesta delle imprese (da «interesse marginale» espresso con una stella, a «interesse elevato» espresso con cinque). Sono poi forniti i dati relativi all’occupazione nelle diverse province per ciascuno dei 19 settori. La pubblicazione è scaricabile dal sito www.riftorino.it (all’indirizzo e-mail rif@provincia.torino.it docenti e famiglie possono rivolgere tutte le domande che desiderano).