giovedì 4 febbraio 2010

IL NUOVO ORDINAMENTO DELLE SUPERIORI

IL NUOVO ORDINAMENTO DELLE SUPERIORI



La riforma dei licei, approvata oggi dal consiglio dei Ministri, partirà dal 2010 e mette mano all’impianto dei licei italiani che risale alla legge Gentile del 1923. I 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tante sperimentazioni attivate saranno ricondotti a 6 licei. Le novità per gli istituti tecnici prevede la divisione in due settori, economico e tecnologico. Avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione.

Liceo artistico: offrirà 6 indirizzi distinti: arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica e scenografia.
Liceo classico: con la riforma sarà introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio. Potenziata anche l'area scientifica e matematica.
Liceo scientifico: in quello tradizionale è aumentato il peso della matematica e delle discipline scientifiche. La nuova opzione delle «scienze applicate» raccoglie l'eredità della sperimentazione «scientifico-tecnologica».
Liceo linguistico: prevederà, sin dal primo anno, 3 lingue straniere. Dal terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.
Liceo musicale e coreutico: è una delle novità della riforma. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni: musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Gli studenti devono raggiungere un grado di competenza tecnica nella danza o nello strumento musicale tale da consentire la prosecuzione degli studi nel sistema dell'alta formazione musicale e coreutica; cogliere i valori estetici delle opere musicali; conoscere repertori del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l'ascolto, la visione e la decodifica dei testi; individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; conoscere gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione, dell'interpretazione, dell'esecuzione e dell'improvvisazione.
Liceo delle scienze umane: altra novità della riforma. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull'approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Rispetto alla prima lettura, sono state potenziate le materie di indirizzo. Potrà essere attivata una opzione economico-sociale in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. Si tratta di un indirizzo liceale che guarda alle migliori esperienze europee, a partire da quella francese.
I nuovi istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6 indirizzi.
Settore dei servizi: servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; servizi commerciali. Settore industria e artigianato: produzioni artigianali e industriali servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica.
Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici. In particolare gli spazi di flessibilità nell’area di indirizzo riservati agli istituti professionali, aggiuntivi alla quota già prevista del 20% di autonomia, ammonteranno al 25% in prima e seconda, al 35% in terza e quarta, per arrivare al 40% in quinta. Il percorso è articolato in bienni e 1 quinto anno. Gli istituti professionali potranno utilizzare le quote di flessibilità per organizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale nell’ambito dell’offerta coordinata di istruzione e formazione professionale programmata dalle Regioni nella loro autonomia, sulla base di accordi con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Infine, la riforma prevede il potenziamento delle attività di didattica laboratoriale, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere, specie nel secondo biennio e nel quinto anno, attraverso un`esperienza diretta.