giovedì 1 luglio 2010

La Provincia di Torino per Esof 2010

La Provincia di Torino considera rilevante la realizzazione del Forum 2010 ESOF
nella nostra città per molte ragioni.
Prima di tutto è un grande onore ospitare una così prestigiosa comunità
scientifica internazionale, alla quale va il nostro benvenuto, con migliaia di
scienziati e ricercatori da tutto il mondo. Il nostro territorio ha ospitato altre
volte importanti consessi scientifici, ma Esof è un caso che merita attenzione
specifica: oggi accogliamo e salutiamo a Torino scienziati e ricercatori
particolari che, grazie alla loro Associazione, operano avendo una visione
aperta del proprio sapere scientifico, una visione non isolata e non preclusiva
rispetto ai cittadini. Sono scienziati e ricercatori di eccellenza che si impegnano
a diffondere la passione per la scienza (“passion for science” è lo slogan di Esof!) e
a spiegare i risultati degli studi e delle ricerche realizzate all’intera collettività
oltre che al mondo accademico, evidenziando anche gli aspetti che toccano la
vita degli individui e delle democrazie; per questo a loro dobbiamo un
preliminare ringraziamento.
E’ altrettanto importante vedere protagoniste a Esof 2010 tutte le istituzioni
scientifiche che fanno l’eccellenza di questo territorio e che ne dimostrano il
potenziale sulla scena internazionale.
Siamo tutti consapevoli – e la Provincia di Torino lo è, oggi ancora di più – che
lo sviluppo di un territorio e della sua collettività dipende in parte
predominante dai livelli di sapere delle persone che in esso vivono, lavorano e
intraprendono e che, specificamente nella nostra provincia - fortemente vocata
alla tecnologia e alla scienza - un solido livello di base di conoscenze e
competenze scientifici è pre-condizione di partecipazione e cittadinanza, di
ricerca, di produzione innovativa e di competitività.
Esof rappresenta l’occasione per una cruciale riflessione sullo stato dei saperi
scientifici nel nostro contesto, nazionale e locale. In particolare, voglio
individuare rilevanti effetti indotti del Forum rispetto ad alcuni punti debolezza
che connotano la nostra “società della conoscenza”, ancora incompiuta:

a. il consolidamento progressivo, anche grazie all’impegno dei nostri atenei
e alla visione di molti imprenditori, del collegamento tra imprese e
ricerca scientifica/tecnologica. Sempre più imprese sono coinvolte nei
saperi scientifici e collaborano con i centri di ricerca pubblici e privati,
generando così innovazione nei loro processi di produzione e, non meno
importante, nei loro comportamenti nei confronti delle risorse e
dell’ambiente, divenendo più competitive. Il programma “science to
business” è quindi molto prezioso per il nostro tessuto produttivo e per
diffondere il tema dell’innovazione aperta;

b. la riduzione delle barriere tra scienza e società; Esof è utile anche a
dimostrare concretamente che le scienze si possono e si devono
divulgare verso tutti i cittadini di diverse età, culture, genere e
professioni, così come verso le imprese e le istituzioni, sia per l’interesse
che suscitano, sia per il coinvolgimento e la partecipazione verso i grandi
dibattiti etico-scientifici.
Per queste finalità la Provincia è impegnata con torinoscienza che da
molti anni è nel web un riferimento informativo e divulgativo per i
docenti, operatori, imprenditori, studenti e cittadini; è altresì nostro
auspicio che in tanti partecipino a “science in the city” e alle sessioni
scientifiche aperte a tutti;

c. la riduzione della lontananza che percepiamo tra umanesimo e scienze (e
tecnologia) e che tutt’oggi connota la cultura del nostro paese. Nel nostro
sistema di istruzione sono ancora evidenti i segnali di contrapposizione
tra i diversi ambiti di sapere e di parcellizzazione dell’apprendimento (già
a 14 anni si propone la netta e definitiva divaricazione delle discipline e
dei percorsi scolastici, scientifici e non scientifici). Tutti i giovani,
compresi coloro che si dedicheranno a altri studi e a altre professioni,
avrebbero diritto alla minima “consapevolezza” scientifica, cioè alla
capacità di comprendere almeno le grandi trasformazioni ambientali,
mediche e le grandi evoluzioni nella tecnologia. Questo vale in modo
specifico per le donne: c’è ancora troppo spesso quel muro invisibile che
fa loro percepire la scienza come materia difficile o inaccessibile e
dobbiamo lavorare per orientare sempre più bambine e ragazze a non
restare condizionate da stereotipi e timori e a intraprendere studi
scientifici;

d. l’attenzione all’aumento e all’efficacia dell’apprendimento scientifico nella
scuola, tenendo conto che gli indicatori internazionali sulle competenze ci
informano che oltre un quarto dei nostri adolescenti non saprebbe per
nulla capire e affrontare un problema reale legato alle scienze
(competenze problem solving, applicazione di matematica e scienze,
ecc.). La scelta di ridurre in Italia le risorse per la didattica in laboratorio
e per le attività esplorative e interattive non va certo nella direzione
utile. La Provincia è da molti anni impegnata nella formazione e
nell’aggiornamento di centinaia di docenti per migliorare le capacità
nell’insegnamento (p.es. terminologia scientifica internazionale in
inglese, aggiornamento disciplinare, materiali didattici, piattaforme
online di condivisione problemi matematici, insegnamento disciplinare
integrato delle materie scientifiche) nonché per coinvolgere gli studenti in
situazioni esperienziali e applicative.

Sostenere il Forum significa sostenere un investimento molto importante, sia
per il valore di questa settimana sia per l’eredità e il compito che ci lascia:
quanto di questo valore saremo capaci, dal oggi in avanti, di moltiplicare in
termini di diffusione e approfondimento del capitale di saperi scientifici.