mercoledì 18 agosto 2010

Sicurezza nelle scuole corsa contro il tempo

Sicurezza nelle scuole corsa contro il tempo


Aperti per ferie. Mentre i ragazzi sono in vacanza, nelle scuole superiori i lavori fervono. Obiettivo: garantire per il 13 settembre - data di inizio lezioni - che ogni istituto abbia banchi, cattedre, lavagne, e laboratori funzionanti.
Per quanto riguarda i grandi interventi sulla sicurezza e la messa a norma programmati dalla Provincia di Torino (competente per l’edilizia degli istituti di secondo grado), alcune opere sono già state terminate. Quelle al Liceo Classico Cavour, ad esempio, costate 750 mila euro, con tanto di risanamento delle facciate; o l’ultimazione della palestra al Liceo Alfieri. Conclusi anche i lavori per la costruzione della nuova succursale di Sangano del Liceo «Vito Scafidi» di Rivoli, ex Darwin, intitolato allo studente morto a causa del cedimento di un tubo di ghisa in una controsoffittatura nel novembre 2008. Approvate, ma ancora da appaltare, le opere per il rifacimento del tetto della scuola teatro della tragedia (una copertura di circa 8 mila metri quadrati). La Provincia chiederà a breve il dissequestro dei locali per dare il via ai lavori entro fine anno.
Al di là dei grandi interventi, la priorità dei lavori attualmente in corso nelle scuole di Torino e provincia è stata data agli interventi di messa a norma prescritti dai vigili del fuoco nei sopralluoghi dei mesi scorsi: 42 istituti in cui sono state rilevate carenze nell’impiantistica, nelle misure di sicurezza o in quelle igieniche.
Difficile comunque garantire che tutti gli adeguamenti saranno terminati per settembre. Una delibera della Giunta provinciale che ha innalzato le risorse per le manutenzioni da 1,5 milioni di euro a 2,5 milioni di euro all’anno, consentirà di proseguire gli interventi anche ad anno scolastico iniziato. «Questo dimostra l’impegno della Provincia - spiega l’assessore provinciale all’edilizia scolastica e istruzione, Umberto D’Ottavio - per far fronte alle necessità degli istituti, nonostante la crisi e la carenza di risorse».
Nell’ambito dei grandi interventi, invece, pesa il problema dei lavori approvati e già iniziati, ma poi sospesi per mancati pagamenti alle ditte: è il caso, ad esempio, dell’Ip «Glolitti». «Il problema - spiega ancora D’Ottavio - è legato al Patto di stabilità, che impedisce agli enti locali di saldare i conti senza l’effettiva disponibilità in cassa. Sarebbe opportuno - ribadisce - che almeno gli interventi sulla sicurezza delle scuole possano ottenere una deroga a questo vincolo».
Se i lavori, pur fra mille difficoltà, procedono speditamente, un’altra grande incognita pesa sull’adeguamento delle strutture. «Rischiamo, in molti casi, di concludere lavori che saranno da rifare - dice l’assessore D’Ottavio - se non saranno note al più presto la composizione delle classi da un lato, e la ripartizione dei fondi regionali dall’altro». La riforma Gelmini ha infatti alzato a 27 il numero minimo di alunni per le classi prime. Questo e altri accorpamenti avranno una ripercussione anche sulle strutture scolastiche: diverse le necessità di spazi e le misure di sicurezza tra una classe di 20 e una di 30 ragazzi, specie se ci sono dei disabili. La Regione Piemonte ha invece stanziato 10 milioni di euro che serviranno, oltre che al recupero di 350 posti di lavoro degli insegnanti, anche a mantenere le scuole nei piccoli Comuni disagiati e nelle Comunità Montane: ma non è stato ancora comunicato con precisione dove i soldi saranno investiti. E anche da queste notizie dipenderanno priorità e scelte sull’edilizia.

La Stampa 18/8/2010