lunedì 3 novembre 2008

Che cosa succede ora che i decreti Gelmini sono diventati legge?

Che cosa succede ora che i decreti Gelmini sono diventati legge?

Provo a fare un piccolo elenco di questioni e problemi, diciamo in ordine di apparizione.

1) Gli Enti Locali, soprattutto Province e Regioni, entro il 30 novembre devono approvare la programmazione della rete delle istituzioni scolastiche per l’anno 2009/10, altrimenti arriverà un commissario ad acta che provvederà.
La Provincia di Torino, assessorato all’istruzione ha predisposto una delibera con la quale adempie all’obbligo. Nel mese di ottobre ha raccolto le proposte dei Comuni di cui prende atto per la scuola primaria e dell’infanzia. Per la scuola secondaria propone il rinvio della riorganizzazione a fronte del nuovo ordinamento degli indirizzi di cui aspettiamo comunicazioni e , se possibile una condivisione, dal Governo.
Alla delibera è stato allegato una tabella dalla quale risulta che nel 1998 ( anno di avvio delle nuove procedure per il dimensionamento scolastico) in Provincia di Torino erano presenti 382 istituzioni, nel 2008 sono 323 quindi si sono ridotte di 59 a fronte di un aumento del numero degli allievi.

2) Avvio della campagna per le iscrizioni a scuola entro il 31 gennaio 2009.
Gli Enti Locali e le istituzioni scolastiche devono avviare la comunicazione alle famiglie e ai ragazzi per le iscrizioni alla prima elementare, alla prima media inferiore e alla prima superiore (vecchia dicitura). Di fatto è impossibile senza una interpretazione autentica dei provvedimenti. Diciamo che così dovremmo scoprire la verità.

3) Assegnazione degli organici. Le istituzioni scolastiche dopo aver ricevuto le iscrizioni, compongono le sezioni e richiedono gli organici. Anche qui dovremmo scoprire la verità.

Nel mese di ottobre enti locali, sindacati, associazioni, studenti, professori e maestri hanno rappresentato tutte le loro preoccupazioni per quello che hanno letto e capito. Non c’è stato il coraggio di dire che avevano ragione o che molte preoccupazioni sono fondate, si è insistito sul fatto che nulla cambiava e che addirittura l’offerta sarebbe aumentata perché si tagliano solo gli sprechi.
Adesso siamo qui e vediamo.