giovedì 31 dicembre 2009

Uno spot rilancia gli istituti tecnici

La Provincia invita gli studenti ad iscriversi
“Non è una scelta di serie B: vi darà lavoro”
“Mancano periti”



[FIRMA]MARIA TERESA MARTINENGO
«In provincia di Torino l’istruzione tecnica non è una scelta di serie B, è l’istruzione che apre tutte le strade, sia l’ingresso nel mercato del lavoro sia gli studi universitari ed il Politecnico in particolare». Nel lanciare la campagna per l’orientamento alla scelta della scuola superiore - partita in questi giorni sui mezzi pubblici, sui cartelloni stradali e sul sito www.provincia.torino.it/orientarsi - il presidente della Provincia Antonio Saitta e l’assessore all’Istruzione Umberto D’Ottavio non hanno dubbi: «Nella nostra area - dicono - mancano figure tecniche molto richieste: per questo abbiamo deciso di sostenere la scelta delle famiglie e dei ragazzi in questa direzione». Per farlo efficacemente la Provincia presenta ai ragazzi di terza media (che entro febbraio dovranno scegliere la scuola superiore) gli studenti degli istituti tecnici come personaggi destinati a viaggiare nel futuro, attrezzati come l’equipaggio di una nave spaziale...
I protagonisti del manifesto sono quattro studenti dell’Itis Avogadro, due ragazzi e due ragazze, sapientemente individuati per rappresentare al meglio la realtà della Torino d’oggi. Sono loro i testimonial della campagna «Preparati al futuro», finalizzata, ribadiscono il presidente Saitta e l’assessore D’Ottavio, «a cancellare l’idea che l’istruzione tecnica sia una scelta in subordine ai licei». Licei che per anni hanno avuto un boom di consensi proprio ai danni dell’istruzione tecnica.
«Si impara studiando e provando. Sapere + fare» è il messaggio. Un messaggio che riprende, tra l’altro, recenti indicazioni di Confindustria sull’istruzione tecnica riformata: «I nuovi istituti, con la loro formazione tecnica e scientifica, gli stage, i laboratori, il forte raccordo con le imprese, costituiscono la scuola dell’innovazione manifatturiera indispensabile per aiutare le imprese ad uscire dalla crisi». A livello nazionale la differenza tra domanda e offerta è stata nel 2008 di -181.000 diplomati tecnico-professionali. Secondo Mauro Zangola, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Unione Industriale di Torino, «poiché la metalmeccanica torinese, di gran lunga principale utilizzatore di tecnici, rappresenta in termini di addetti il 7,4% del totale nazionale, possiamo realisticamente ritenere che una percentuale analoga di quel gap possa essere attribuito a Torino. Parliamo quindi di una domanda non soddisfatta di circa 13.000 persone che nella regione diventa 20.000, il 3,5% del totale degli occupati dell’industria piemontese». Naturalmente, il momento attuale è negativo, ma chi si iscrive oggi si diplomerà tra cinque anni. «I dati si riferiscono a un periodo di ripresa come il 2007 e la prima parte del 2008 - dice Zangola -, ma al di là dei numeri resta il problema di una domanda non soddisfatta».
E il 9 gennaio si aprirà a Collegno il primo dei saloni dell’orientamento programmati dalla Provincia. «I regolamenti della scuola superiore riformata non sono ancora stati approvati, ma noi dovevamo partire comunque per aiutare le famiglie», ricorda D’Ottavio. La campagna di informazione punta anche molto sul Web con notizie in quantità, mappe e fumetti. L’indirizzo è ancora www.provincia.torino.it/orientarsi.