sabato 17 aprile 2010

La Gelmini penalizza Torino 2

Non c’è pace per il liceo musicale, il nuovo indirizzo che fa sognare studentesse e studenti. A Torino sembra che i sogni debbano rimanere tali. Tra molte promesse, dietrofront, affermazioni e smentite, del musicale si erano un po’ perse le tracce, ma non la speranza di vederlo aprire nel prossimo settembre. Assegnato «con asterisco» al liceo artistico Passoni nelle tabelle della programmazione dell’offerta formativa della Provincia di Torino perché non ancora «definito» al momento delle iscrizioni, al musicale si sono iscritti - pur nell’incertezza - quaranta studenti fiduciosi nei confronti della riforma. Ieri, la doccia fredda. «Al ministero si è tenuta una riunione con i 40 istituti che hanno ottenuto l’indirizzo. Torino non c’era», denuncia l’assessore all’Istruzione Umberto D’Ottavio.


Nulla a Torino che aspettava il musicale al Passoni e il coreutico al Curie di Collegno. «In Piemonte hanno dato il musicale a Cuneo e a Novara. Evidentemente il criterio è quello degli amici, altrimenti Torino non sarebbe stata dimenticata», dice D’Ottavio, alludendo al colore delle giunte locali. E il presidente della Provincia Antonio Saitta: «Torino e la sua provincia sono rimaste a bocca asciutta: siamo sconcertati. Si decide a Roma non solo la composizione della futura giunta regionale, ma perfino l’assegnazione dei nuovi indirizzi scolastici senza aver dettato nemmeno i criteri e i regolamenti per applicare la riforma delle superiori. Le amministrazioni locali non hanno avuto diritto di parola». E D’Ottavio rincara: «La decisione romana è grave perché il Miur mesi fa aveva chiesto alle nostre scuole di confermare la presenza delle condizioni ottimali per avviare i nuovi indirizzi di studio. Oltre al danno, la beffa».
Ma per il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Francesco De Sanctis non tutto è perduto. «Ci sono ancora ottime possibilità - afferma -, stiamo preparando un dossier. Ci sono le condizioni per andare a buon fine. Il Ministero ha iniziato il lavoro in sordina: se ne ha dati due, il terzo è quasi d’obbligo». Ancora: «Veneto e Lombardia hanno avuto più di noi: credo si debba arrivare a una soluzione. E se lavoreremo insieme ci arriveremo».
Paola Ravetti, dirigente del Passoni, che ha messo le basi per il liceo musicale con l’avvio di una convenzione con il Conservatorio, ricorda che «in provincia di Torino ci sono oltre 20 scuole medie a orientamento musicale dalle quali stanno uscendo diplomati». Poi: «Chissà cosa ne diranno il presidente Cota e il nuovo assessore regionale all’Istruzione?».