giovedì 22 aprile 2010

L'esito delle iscrizioni alla scuola superiore in Provincia di Torino

Il liceo classico
ora piace meno
Boom dei linguistici


MARIA TERESA MARTINENGO


Un ennesimo balzo in avanti dei licei scientifici, l’affermazione dei linguistici, un arretramento degli istituti tecnici e la discesa a rotta di collo dei professionali. L’assessorato all’Istruzione della Provincia ha raccolto direttamente dalle scuole i dati delle iscrizioni alle superiori. E il quadro che ne è emerso, nell’anno dell’entrata in vigore della riforma Gelmini, «è di rafforzamento dell’impronta liceale - dice l’assessore Umberto D’Ottavio - insieme all’evidente forte riduzione dell’istruzione professionale, che scende dal 19,15/% al 13,23%. Credo che molto sia dovuto alla dichiarata possibilità di scomparsa della qualifica triennale che ha reso del tutto superata la distinzione tra professionale e tecnico». I tecnici - ma si dovrà poi verificare nel dettaglio, indirizzo per indirizzo - hanno perso il 2,87% delle preferenze.
«C’è un’affermazione del liceo linguistico - prosegue D’Ottavio - che al debutto come indirizzo ordinamentale raggiunge una percentuale simile a quella del liceo classico, circa l’8%. Credo che non debba stupire perché si tratta della formalizzazione di quella quota di istruzione già fortemente orientata alle lingue». D’Ottavio si riferisce alla sperimentazione linguistica Brocca, ma anche agli indirizzi «internazionali», al bilinguismo dello scientifico. Rispetto al classico si deve segnalare il calo dell’1,7% un po’ insidiato forse dall’altra new entry, il liceo delle Scienze umane.
E se è boom per il «piccolo» artistico, che raddoppia gli iscritti alle prime (da 318 a 635), «è il liceo scientifico a confermarsi di gran lunga la scelta più gettonata, mantenuta anche grazie all’opzione Scienze Applicate che ha dato il suo significativo contributo e che raccoglie oltre un quarto degli iscritti», osserva l’assessore. Dove il liceo scientifico senza latino, con informatica come materia autonoma e il potenziamento di scienze, è stato attivato gli studenti sono aumentati. Al liceo scientifico Volta, per esempio, il preside Antonio D’Urso annuncia due classi in più. «Faremo otto classi, il 60% degli iscritti seguirà i corsi tradizionali, il 40% Scienze applicate». E una classe in più rispetto allo scorso anno l’ha richiesta anche il preside del Segrè, Carlo Mario Musilli. «Faremo due sezioni di Scienze applicate e tre di scientifico tradizionale», spiega. Al liceo di corso Alberto Picco - che conta anche una sezione mista tedesco/spagnolo - grazie al nuovo indirizzo si sono iscritti più studenti esterni al tradizionale bacino delle medie Nievo e Olivetti. E una prima in più la registra anche il dirigente del Majorana di via Frattini, Fulvio Allegramente. Negli istituti dove da anni esisteva il liceo scientifico tecnologico (da cui è nato Scienze applicate) sono state confermate le classi esistenti. È il caso dell’Avogadro, del Ferrari, del Levi. Stabili anche le agenzie di formazione: mantengono un abbondante 7% di studenti in uscita dalle medie.
«La Provincia - dice D’Ottavio - seguirà ora con molta attenzione il lavoro dell’Ufficio Scolastico Provinciale per la formazione delle classi, resa più complicata dai tagli al numero dei docenti. L’obiettivo è mantenere il livello attuale di offerta formativa e la sua diffusione in tutto il territorio».