domenica 14 novembre 2010

Avvio della fase del "dimensionamento" scolastico

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Potrebbe essere la soluzione attesa da anni quella individuata dall’assessore all’Istruzione della Provincia Umberto D’Ottavio per il Polo scolastico internazionale europeo Spinelli, istituto che comprende scuola primaria, media e liceo e lamenta carenza di spazi. Dalla nascita accolto nel complesso di via Figlie dei Militari, dove si trovavano già l’Itc Arduino e il professionale Gobetti Marchesini (da quest’anno unito all’Itis Casale), lo Spinelli si è sempre battuto per ottenere una sede adeguata e poter così rispondere meglio alle richieste di iscrizioni, ogni anno superiori al numero di alunni che le aule possono contenere.
E ora eccola, la soluzione. «Siamo nella fase di studio del “dimensionamento”, la razionalizzazione delle autonomie scolastiche necessaria per aderire ai parametri indicati dalla Regione. A 300 metri dalla sede dello Spinelli - spiega D’Ottavio -, c’è il liceo scientifico Segrè, da tempo sottodimensionato, con 400 allievi lontano dal numero minimo di 500 iscritti. Unendoli avremmo due vantaggi: risolvere il problema di capienza dell’uno e rilanciare l’altro». È un dato di fatto che lo scientifico di corso Alberto Picco - tradizionalmente il liceo della precollina - negli anni abbia perso appeal. Molte famiglie gli hanno preferito il Gobetti di via Maria Vittoria. Al contrario, lo Spinelli, votato alla formazione linguistica, è molto ambito dalle famiglie - e non solo quelle di zona - che desiderano una «formazione europea» per i figli. Se andrà in porto questa soluzione, la Provincia risolverà praticamente a costo zero un annoso problema per il quale era stato anche previsto un nuovo edificio al Ponte Mosca, poi cancellato dalla crisi economica.
«Ma lo Spinelli è solo una delle tre operazioni che potrebbero ragionevolmente essere fatte. Un’altra - dice l’assessore - coinvolge il piccolo istituto Alberti di Luserna San Giovanni che, se unito al Porro di Pinerolo, potrebbe rilanciare l’offerta formativa in Val Pellice». Il terzo progetto riguarda l’Itis Ferrari di via Gaidano, a Torino, anch’esso in crisi di iscritti. «Si trova a 200 metri dal liceo Majorana e un’ipotesi potrebbe essere quella dell’accorpamento con questo istituto. Ma non è l’unica».
Per affrontare questi ed altri nodi dell’offerta formativa - tra gli altri, la richiesta di una sezione di liceo classico da parte del Moro di Rivarolo, quella di un corso per ottici, che oggi non esiste in provincia di Torino, avanzata dal professionale Plana - D’Ottavio ha organizzato otto conferenze di servizio per dirigenti scolastici ed amministratori del territorio. Il primo incontro - a tutti parteciperà il vice direttore scolastico regionale e direttore provinciale Paolo Iennaco, a poche settimane dal ritiro - si terrà martedì 23 a Pinerolo. Giovedì 25 è fissato quello di Torino città presso l’Auditorium della Provincia. «In queste Conferenze troveranno risposta le proposte avanzate dai Comuni che hanno competenza sulle scuole primarie e secondarie di primo grado e verranno presentate le proposte della Provincia sulla secondaria di secondo grado». Ma non solo. La Provincia è dell’avviso che non sempre la regola dei 500 alunni debba essere «presa alla lettera senza un progetto. La media degli iscritti alle scuole in provincia - dice D‘Ottavio - è di 735 alunni: non si farà nessun accorpamento o riduzione che non sia condivisa. Oggi mancano circa 150 dirigenti scolastici in Piemonte, ma questo non può essere l’unico criterio anche se la riduzione di insegnanti e personale Ata rende la programmazione quasi impossibile. Per questo chiederemo lo slittamento del termine per le iscrizioni a fine febbraio».
D’Ottavio ricorda che «un altro anno di tagli è previsto con un‘ulteriore riduzione di circa 2000 fra insegnanti e personale Ata, un duro colpo che farebbe aumentare le classi numerose riducendo drasticamente la qualità della didattica. Dopo le conferenze invieremo un dossier al ministro». Nel frattempo la Provincia sta programmando l’orientamento per i ragazzi di terza media che devono scegliere la scuola superiore. I primi saloni a fine novembre. Ma ancora mancano risposte dal Miur, come quella sull’istituzione del liceo musicale (è in corso una raccolta di firme).
FIRMA]MARIA TERESA MARTINENGO La Stampa 14 novembre 2010