lunedì 7 ottobre 2013

nuovi canali di finanziamento dell’edilizia scolastica – nazionali e internazionali (BEI e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa) – che consentano di incrementare le risorse disponibili, oltre a quelle statali.

In questi giorni ho illustrato, nel merito delle competenze della VII commissione alla Camera, le parti della nota di aggiornamento del DEF 2013 e i relativi allegati che concernono i Ministeri dell’istruzione, Università e Ricerca e dei beni culturali e le attività del turismo. Molti i punti sui quali mi sono soffermato, tra i quali quelli relativi alla scuola e al capitale umano, ricordando che nel DEF si afferma che il capitale umano di cui un Paese ha bisogno – per stimolare la crescita e uscire dalla crisi – consiste in alti tassi di scolarizzazione, con un maggior numero di diplomati e laureati. Ho sottolineato che quest’obiettivo  si può raggiungere solo con un sistema d’istruzione qualitativamente migliore, con un’attenzione costante alla riduzione degli  abbandoni scolastici, con la promozione dell’apprendimento permanente e il  potenziamento del rapporto tra scuola ed esigenze del mercato del lavoro. 
Le scelte che possono incidere positivamente sulla qualità della scuola comprendono azioni di sistema, legate all’edilizia scolastica e all’autonomia delle scuole; interventi per la valorizzazione del personale della scuola; misure per garantire apprendimenti di qualità per tutti gli studenti, passando anche attraverso l’introduzione di percorsi strutturati di alternanza scuola/lavoro e su un accorto, consapevole e inclusivo impiego delle tecnologie digitali, a supporto dell’attività didattica. Proprio l’edilizia scolastica, in base al provvedimento in esame, presenta una situazione di estrema difficoltà, a causa anche di un sistema di finanziamento inefficace che ha dilatato i tempi e disperso risorse.
 A questo proposito se una svolta positiva è stata impressa con il Fondo unico per l’edilizia scolastica – in base a quanto previsto– è ora necessario prevedere un meccanismo adeguato che consenta agli enti locali di poter utilizzare le risorse del Fondo derogando ai vincoli di finanza pubblica:vanno a tal fine individuati nuovi canali di finanziamento dell’edilizia scolastica – nazionali e internazionali (BEI e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa) – che consentano di incrementare le risorse disponibili, oltre a quelle statali.


http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2013/10/03/leg.17.bol0095.data20131003.com07.pdf