In questi giorni ho
illustrato, nel merito delle competenze della VII commissione alla Camera, le parti
della nota di aggiornamento del DEF 2013 e i relativi allegati che concernono i
Ministeri dell’istruzione, Università e Ricerca e dei beni culturali e le
attività del turismo. Molti i punti sui quali mi sono
soffermato, tra i quali quelli relativi alla scuola e al capitale umano,
ricordando che nel DEF si afferma che il capitale umano di cui un Paese ha
bisogno – per stimolare la crescita e uscire dalla crisi – consiste in alti
tassi di scolarizzazione, con un maggior numero di diplomati e laureati. Ho
sottolineato che quest’obiettivo si può
raggiungere solo con un sistema d’istruzione qualitativamente migliore, con un’attenzione
costante alla riduzione degli abbandoni scolastici,
con la promozione dell’apprendimento permanente e il potenziamento del rapporto tra scuola ed esigenze
del mercato del lavoro.
Le scelte che possono incidere positivamente sulla qualità
della scuola comprendono azioni di sistema, legate all’edilizia scolastica
e all’autonomia delle scuole; interventi per la valorizzazione del personale della
scuola; misure per garantire apprendimenti di qualità per tutti gli studenti,
passando anche attraverso l’introduzione di percorsi strutturati di alternanza scuola/lavoro
e su un accorto, consapevole e inclusivo impiego delle tecnologie digitali, a
supporto dell’attività didattica. Proprio l’edilizia scolastica, in base al
provvedimento in esame, presenta una situazione di estrema difficoltà, a causa
anche di un sistema di finanziamento inefficace che ha dilatato i tempi e
disperso risorse.
A questo proposito se una svolta
positiva è stata impressa con il Fondo unico per l’edilizia scolastica – in base
a quanto previsto– è ora necessario prevedere un meccanismo adeguato che
consenta agli enti locali di poter utilizzare le risorse del Fondo derogando ai
vincoli di finanza pubblica:vanno a tal fine individuati nuovi canali di
finanziamento dell’edilizia scolastica – nazionali e internazionali (BEI e
Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa) – che consentano di incrementare le
risorse disponibili, oltre a quelle statali.
http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2013/10/03/leg.17.bol0095.data20131003.com07.pdf